A’ Ricchezza d’a’ Povertà

Una commedia di
Raffaele Caianiello

Trama

“Siamo poveri si, ma non siamo abituati a vendere i nostri sentimenti”

Achille Trotta è un imprenditore ricchissimo, sposato con Sofia, la quale credendosi una sensitiva, organizza sedute spiritiche; a questo teatrino quotidiano partecipano lo zio sordo ed un po’ arteriosclerotico, Ernesto; Mariuccia, sorella di Achille, vedova alla ricerca di un uomo; Tatuccio, il governante della casa.
La vita quindi si svolge al meglio per Achille, che ha un solo cruccio: la figlia Caterina è innamorata di Vito, un bravo ragazzo figlio di Concetta e Gennaro, due stallieri poveri in canna e di bassa estrazione sociale. Achille fa di tutto per ostacolare questo amore a tal punto da combinare un matrimonio tra la figlia e Michelino, rampollo di uno degli ultimi casati Nobili della città, i Cavalli; il matrimonio diventa necessario soprattutto quando Achille viene a sapere dal suo Ragionere, Cesare Sanguetta, di aver perso tutto il suo patrimonio a causa di un affare sballato. Un errore di Zio Ernesto farà in modo che tutte le incresciose situazioni si risolvano; il sordo è la personificazione morale esemplificativa di come dinanzi all’amore non esistono differenze di casta e di tasca piena.